Il Taiji, come stile interno delle arti marziali cinesi – oggi conosciuto in occidente sopratutto come ginnastica dolce e come tecnica di medicina preventiva – è frutto della filosofia Taoista ed è praticato da secoli in China da persone di tutte le età; i suoi effetti benefici sulla salute hanno attirato in modo sempre crescente l’attenzione dei ricercatori scientifici occidentali.
Tra tutti benefici ottenibili con la pratica del Taiji, uno dei più evidenti sul livello fisico è certamente il miglioramento della prontezza dei riflessi; seguono il controllo delle posizioni delle varie parti del corpo ed il miglioramento della postura, dell’agilità e dell’equilibrio.
Il controllo mentale dei movimenti del corpo, tipico del Taiji, stimola in modo intenso e dinamico le capacità di ascolto dei segnali che giungono al cervello dai nostri sensori. I movimenti aggraziati e fluidi dei arti sono di varia ampiezza e direzione e sono completati con efficacia dagli spostamenti del peso e dalle rotazioni del busto. Le posizioni ed i movimenti delle parti del corpo sono controllati con una minuziosità e con una concentrazione mentale che non trovano riscontro in altre discipline. La consapevolezza del nostro corpo ed in generale l’integrazione tra corpo e mente ne risultano particolarmente potenziate.
L’apprendimento e la pratica della sequenza, denominata “forma”, consiste di una sequenza precisa e calcolata di movimenti lenti, morbidi, circolari e continui, che consente di costruire la struttura difensiva e offensiva tipica di questo stile di arte marziale, ma allo stesso tempo consente di coltivare una serie di “abilità” quali ad esempio: la coordinazione, la respirazione connessa al movimento, il rilassamento, la resistenza sia fisica che mentale, l’attenzione, la pazienza, la memoria, la costanza, la forza di volontà, la percezione sia all’interno che all’esterno di sè, la propriocezione, il senso del tempo, il senso dello spazio e della distanza, e cosi via. La pratica di Qi Gong e Taiji migliora la circolazione del sangue e il metabolismo, il sistema nervoso e muscolare, rallentando l’invecchiamento, rinforzando i tessuti e rivitalizzando addirittura il cervello.
Teoria e origine della meditazione Taoista.
La meditazione Taoista rientra nelle tecniche di lunga vita originarie dell’antica Cina. I maestri dell’epoca, come Lao Tzu e Chang San Feng, avevano individuato i segreti della forza che scorre in tutte le cose, origine della vita stessa: il Qi. Nel nostro organismo, questa energia scorre sotto forma di due opposti, lo Yin e lo Yang, lungo dei canali denominati meridiani. Il coretto fluire del Qi consente salute, benessere e longevità; al contrario, può dare origine a malattie, disagi psichici e problemi emotivi.
Rispetto alle pratiche meditative sviluppate da altri sistemi di sviluppo interiore, la meditazione Taoista presenta delle profonde differenze in quanto essa si connette con il corpo e insegna di scendere a un livello più profonda della mente. È caratterizzata dalla focalizzazione sull’energia interna e la sua coltivazione.
Gli antichi Taoisti svilupparono alcune tecniche di meditazione finalizzate a trasformare le emozioni negativi in sentimenti positivi e virtù, a raffinare e a dispensare l’energia grezza, a sentire il dinamismo del proprio corpo ed ad entrare in contatto con le energie intorno a noi ed a trarne beneficio. Tramite la meditazione Taoista, il praticante imparerà come produrre costantemente energia creativa, elevando il livello di coscienza. La meditazione Taoista non rappresenta una fuga dalla realtà, ma piuttosto uno strumento per conoscere, vivere, accettare e adattarsi alla realtà. Lo scopo è di raffinare coordinare corpo, mente e spirito.
Propongo per l’anno 2019 dei corsi di Taiji come meditazione in movimento presso la Università del Garda, di martedi e di mercoledi, ore 15.00 – 16.30. Per informazioni e iscrizione rivolversi al comune di Desenzano.